Una delle nostre attività è occuparci dell’installazione e della manutenzione di nuovi impianti elettrici. Un impianto elettrico realizzato ex novo è composto da più parti differenti: il centralino, le prese elettriche, gli interruttori e la messa a terra, collegati da tre circuiti.
Il centralino è stato aggiornato ed è di maggiori dimensioni rispetto a quelli di qualche anno fa. È composto da un interruttore generale e minimo due interruttori differenziali. Dall’interruttore generale prendono il via i fili che portano al quadro elettrico di ogni appartamento che viene installato nei pressi della porta principale. È quest’ultimo il centralino singolo, dotato anche di altri interruttori e dell’ormai classico “salvavita”.
Il numero di prese ed interruttori (semplici o composti, quando sono più di uno per ogni scatola) è naturalmente variabile in base alle dimensioni dell’appartamento ed alle necessità specifiche. Nella messa a terra, invece, è necessario che il conduttore venga portato dentro al centralino.
I tre circuiti differenti, riguardano le prese, le luci, ed i circuiti di chiamata.
Il circuito per le prese è realizzato a 16 ampere. Le prese si posizionano a circa 30 cm dal pavimento (diventano però 110 cm in bagno e in cucina). Il circuito per le luci è a 10 ampere e gli interruttori sono posizionati a 110 cm dal pavimento. Infine il circuito di chiamata, come quelli necessari per l’allarme di emergenza in bagno, è a 12 volt.
Con le nuove norme, è stato stabilito che: i cavi dell’impianto devono essere sfilabili; è obbligatorio nell’appartamento un interruttore di emergenza che può coincidere con quello generale; deve avere anche un sistema di due interruttori differenziali in modo che in emergenza riesca a funzionare almeno una linea, queste ultime si suddividono in “luce” e “forza”.
Oltre allo standard minimo sotto il quale è vietato scendere, la norma prevede anche altri due livelli superiori di impianto elettrico, pertanto sono è possibile realizzare tre livelli differenti. Lo standard intermedio prevede in più un sistema di controllo dei carichi che consente di staccare i carichi di corrente secondari in modo da evitare che la corrente si stacchi quando si supera la soglia massima. Lo standard elevato, infine, prevede un sistema elettrico domotico con controllo carichi, controllo remoto e automazioni varie.